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1.
€ 20,00
EAN-13: 9788891788528
Giuseppe Polimeni
Il filo della voce
Edizione:Franco Angeli, 2020
Collana:Vulgare latium. Lingua testi storia

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2.
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EAN-13: 9788833831008
Giuseppe Polimeni
La lingua della città che non esiste. Italiano e dialetto nella formazione dell'identità nazionale
Edizione:Biblion, 2020
Collana:Saggi

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Descrizione

Descrizione del libro

Nel Proemio all'"Archivio Glottologico Italiano", Graziadio Isaia Ascoli considera il modello della vita civile e nazionale tedesca, perché «la salda unità  intellettuale e civile della Germania» risulta «affatto moderna», ma «così profondamente salda» appare «l'unità  della sua lingua». àˆ l'effetto di un processo in cui «l'energia della progredita cultura, e del ridesto sentimento nazionale» si é congiunta «a un'operosità  infinita», in un percorso che ha portato «ogni studio del vero e dell'utile» a determinare un'«unione d'intenti e di affetti» tale da colmare ogni «distanza materiale» tra i tedeschi, rendendoli tutti «cittadini di una città  che non esiste». Il volume illustra momenti diversi dello «scambio continuo» in cui, tra Ottocento e Novecento, si manifesta la forza del vivere comune nel costituirsi della lingua: un processo in cui la penna degli scrittori e quella degli studiosi lavorano a costruire una consapevolezza diffusa, che gradualmente conduce gli italiani verso una moderna identità  di espressione e di comunicazione. A partire dalla ricerca dialettologica di Francesco Cherubini e di Carlo Salvioni, attraverso la divulgazione erudita proposta dai cultori della storia locale, si arriva a toccare proposte editoriali complesse (quelle di Luca Beltrami e di Marino Parenti intorno alle edizioni illustrate dei Promessi sposi), per considerare l'esperienza di mediazione del comico della collana dei "Classici del ridere" di Angelo Fortunato Formiggini. Tocca agli scrittori del secondo Novecento definire una realtà  nuova, che cerca nella lingua l'espressione di un disagio e di una resistenza: le pagine di Romano Bilenchi, come quelle di Lucio Mastronardi, nell'incrinatura della narrazione, fanno cadere l'idea del racconto tipica di una tradizione per certi versi ormai stanca e fondano su un codice finalmente comune la possibilità  di raccontare le fratture della società  e dell'individuo.

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3.
€ 22,00
EAN-13: 9788833830070
Giuseppe Polimeni
Come fronda in ramo. Forme e modelli della varietà nell'Italia dei volgari
Edizione:Biblion, 2019
Collana:Saggi

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Descrizione

Descrizione del libro

Nel canto XXVI del Paradiso, Dante affida alla voce di Adamo la sua riflessione sulle dinamiche del mutamento linguistico: se «opera naturale é ch'uom favella», le forme del cambiamento sono legate al gusto e alle vicende culturali («ma così o così, natura lascia / poi fare a voi secondo che v'abbella»). Un'eco oraziana sostiene la constatazione che «l'uso d'i mortali é come fronda / in ramo, che sen va e altra vene». Muovendo da quest'immagine, molto nota e discussa, il volume affronta alcuni momenti della storia dei volgari d'Italia, tra XIII e XVI secolo. Nello spazio, geografico e mentale, definito dal «viaggio dell'esilio», il libro avvicina in primo luogo l'esperienza dell'area che ha per centro Milano, città  pronta a diventare fulcro di un'identità  culturale più ampia. Il tema del volgarizzamento duecentesco delle retoriche classiche si propone quindi come punto prospettico di un'indagine sulla formazione del linguaggio poetico nel secolo XIII e sulla funzione del dictator.

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4.
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EAN-13: 9788808061379
M. Antonietta Grignani | Anna Del Viscovo | Giuseppe Polimeni
Viaggio tra parole e regole. Grammatica, uso, scelte. Volume unico. Con espansione online. Per la Scuola media
Edizione:Zanichelli, 2014

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5.
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EAN-13: 9788876674730
Giuseppe Polimeni
Il troppo e il vano. Percorsi di formazione linguistica nel secondo Ottocento
Edizione:Cesati, 2014

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DescrizioneIl volume raccoglie dieci saggi dedicati alla ricerca di una lingua comune nell'Ottocento italiano. Fulcro storico è l'Unità d'Italia, intesa come spartiacque in cui le istanze del primo Ottocento trovano una concreta possibilità di realizzarsi attraverso il sistema scolastico e i moderni mezzi di comunicazione. Ripercorsi i momenti di un'unificazione intesa come estensione di una varietà all'intera nazione (principalmente attraverso la scuola), il libro si propone di sondare il nodo problematico della definizione di uno strumento linguistico che garantisca a tutti una partecipazione democratica alla vita civile. Centrale si dimostra il concetto di popolo: inteso in prima battuta come una non definita entità a cui lo scrittore è chiamato a rifarsi per costruire una lingua spontanea, il popolo diviene gradualmente proiezione delle istanze della vita civile di un'intera società. I saggi si dispongono lungo un'ideale linea di demarcazione che riguarda il problema della varietà linguistica, di quell'abbondanza di parole e di forme che caratterizza storicamente l'italiano: da un lato i "manzoniani" si adoperano per raggiungere una riduzione di forme concorrenti, considerate come inutile orpello nell'accesso democratico alla parola; dall'altro Graziadio Isaia Ascoli e la sua scuola propongono sondaggi negli strati della lingua con l'intento di ricostruire le valenze storiche della varietà e di favorirne la consapevolezza nell'uso effettivo.

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6.
€ 38,00
EAN-13: 9788856844818
Giuseppe Polimeni
La similitudine perfetta. La prosa di Manzoni nella scuola italiana dell'Ottocento
Edizione:Franco Angeli, 2012
Collana:Letteratura

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DescrizioneAl crocevia tra la ricostruzione storico-documentaria e l'analisi evolutiva delle strutture retoriche, il libro propone uno studio della ricezione della prosa di Manzoni, e in particolare dei Promessi sposi , nella scuola italiana dell'Ottocento. Ne risulta un contributo che considera come il romanzo, successo editoriale già  nella prima edizione, venga antologizzato nelle crestomazie, citato nelle grammatiche e nei compendi storici, fino a essere assunto nella programmazione ufficiale dai decreti ministeriali. Ricostruito il dibattito sull'opportunità  di commentare I promessi sposi in classe, il saggio percorre le tappe del processo attraverso cui la prosa manzoniana diviene reagente singolare nel canone retorico del secondo Ottocento: sui banchi dell'Italia finalmente unita lo studio delle varianti d'autore invita gli studenti a selezionare nella composizione la "parola propria", optando per una "dicitura" che, come quella del romanzo, rispecchi le cose e i concetti, sfrondata della retorica della tradizione. Con questo modello di stile, divenuto nei decenni pratica di scrittura, sono chiamate a confrontarsi generazioni di alunni, scriventi e scrittori, pronti ad accogliere o a discutere, come fa Carlo Emilio Gadda, l'idea di sinonimo che su base manzoniana la scuola ha trasformato e adattato. Osservando il dibattito linguistico di fine Ottocento da questa prospettiva, la ricerca lascia intendere che, se dietro e dentro la "questione della lingua" si agitano fermenti sociali e civili, la tensione a una partecipazione nuova di tutta una società  alla lingua, come al sapere e alla vita culturale, fa intuire una problematica - e forse non risolta - "questione della scuola". Giuseppe Polimeni è ricercatore di Storia della lingua italiana presso l'Università  di Pavia. Si occupa di storia linguistica della scuola italiana, con particolare attenzione agli autori, alle antologie e ai testi tra fine Ottocento e inizio Novecento. Ha inoltre studiato la nascita della dialettologia moderna, considerando le figure di Graziadio Isaia Ascoli e di Carlo Salvioni.

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7.
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EAN-13: 9788820408312
Giuseppe Polimeni
Una di lingua, una di scuola. Imparare l'italiano dopo l'Unità . Testi autori documenti
Edizione:Franco Angeli, 2012
Collana:Letteratura

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DescrizionePer diventare "una di lingua", l'Italia può e deve diventare "una" di scuola. Nel 1868 Alessandro Manzoni e la commissione milanese affidano questo suggerimento al Ministro Broglio, che ha chiesto indicazioni sui "provvedimenti e i modi coi quali si possa aiutare e rendere più universale in tutti gli ordini del popolo la notizia della buona lingua e della buona pronunzia". Strumento fondamentale della trasmissione di una cultura condivisa, a partire dall'Unità  la scuola si propone come istituzione cardine nel processo di educazione alla lingua nazionale, che, anche sulla scorta delle indicazioni manzoniane, è ritenuta fattore unificante non solo di una geografia politica frammentata, ma soprattutto di un rinnovato tessuto sociale. Sui banchi l'apprendimento dell'italiano diviene "mezzo" essenziale per garantire un avvicinamento davvero democratico al sapere e per assicurare quindi la partecipazione di "tutti gli ordini del popolo" alla vita civile della nazione. A quale italiano ispirare l'educazione linguistica? Quali autori leggere e commentare in classe? Come formare maestri e professori? Questi e altri problemi rendono il percorso difficile, attraversato da spinte contrarie. Il volume propone una scelta, parziale per necessità , di documenti, decreti, relazioni, manuali, abbecedari, che, presentati in progressione cronologica, aiutano a ripercorrere alcune tappe della storia dell'educazione linguistica nella scuola del secondo Ottocento. Il percorso prende avvio dalla legge Casati e si chiude nei primi anni Novanta con l'uscita del Dizionario scolastico di Policarpo Petrocchi, attento alle testimonianze dell'uso come a quelle della lingua letteraria, e delle Prose e poesie italiane di Luigi Morandi, che offre in antologia i testi della tradizione italiana rispettando la veste originale e annotando i riferimenti al fiorentino coevo. Il processo di condivisione di una lingua e di una cultura letteraria rimasta per secoli patrimonio di pochi è avviato. I figli di Renzo impareranno a leggere e a scrivere: "giacché la c'era questa birberia, dovevano almeno profittarne anche loro". Giuseppe Polimeni è ricercatore di Storia della lingua italiana presso l'Università  degli Studi di Pavia. Si occupa di storia linguistica della scuola italiana; per i nostri tipi ha pubblicato nel 2011 La similitudine perfetta. La prosa di Manzoni nella scuola italiana dell'Ottocento.

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